Le opere di oltre 150 artisti, appartenenti a enti e singoli privati, fino al 28 maggio in mostra nello scenario della riaperta chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Ideatore Vittorio Sgarbi che è anche l'insolita guida di un'App per cellulare per tutti i visitatori.
Grandi opere dell'arte italiane, nascoste ma non clandestine, portate alla luce eccezionalmente. A Napoli nella chiesa 'ritrovata' e restituita da poco alla città di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, dal 6 dicembre e fino al 28 maggio 2017 c'è la mostra "I Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito": curata da Vittorio Sgarbi, vede insieme opere dal trecento al novecento appartenenti a fondazioni bancarie, istituzioni e a collezionisti privati. Con questo allestimento oltre 150 opere, normalmente chiuse in spazi piccoli, hanno trovato l'occasione di essere esposti al grande pubblico.
Tra le opere esposte ha suscitato una grande aspettativa la Maddalena di Caravaggio, ma sono presenti quadri dei più grandi artisti da Tino di Camaino con San Giovanni Evangelista a Tiziano, Guido Reni, de Ribera, a Giordano a Pitloo, Morelli fino a Gemito, ma anche Balla, Morandi, de Chirico, Ligabue. Una esposizione variopinta in cui si può seguire l'evoluzione della storia dell'arte. Si tratta della prosecuzione della mostra "Il Tesoro d'Italia" svoltasi all'Expo di Milano nel 2015 che è stata poi trasferita nelle aree espositive del MuSa – Museo di Stato di Salò, e ora a Napoli ma arricchita presenza di autori partenopei.
Il main sponsor dell'operazione è il Gruppo Credem: "Abbiamo sostenuto questa mostra, economicamente – racconta Giorgio Ferrari il presidente del Gruppo Credem - fornendo opere della nostra Fondazione, perché l'azione è coerente con il progetto "Spazio Credem" finalizzato a condividere con gli stakeholder esperienze diverse rispetto a quella bancaria"
La mostra acquista un valore ancore più profondo perché è inserita in un contesto, come la chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, con l'intento di valorizzare e rilanciare un luogo da poco restituito alla città, dopo i restauri realizzati. "Una mostra che in realtà è un museo – sostiene Vittorio Sgarbi - l'arte non ha territori, né temi. Per questo abbiamo portato in questa chiesa, che di per sé è già un capolavoro, questa immensità di bellezza davanti alla quale vi sentirete storditi".
E rivendica pure la posibilità di essere un rilancio per la città tutta: "Una possibilità per dare anche lavoro ai giovani - ha raccontato Gianni Filippini, produttore della mostra – solo con questa iniziativa è stato dato lavoro a venti famiglie. Grazie alla concessione della Arcidiocesi di Napoli abbiamo avuto per la prima volta una chiesa in comodato d'uso. Una bellissima basilica appena restaurata, illuminata grazie ad un progetto di illuminotecnica che sarà istallata tra un mese, per tutto il tempo della sua apertura grazie alla Selav".
La mostra "I Tesori nascosti. Tino di Camaino, Caravaggio, Gemito", aperta tutti i giorni della settimana e festivi fino alle 23, ha compreso nel biglietto anche una novità tecnologica: una App, che mette a disposizione i contenuti della mostra, illustrati da una audioguida d'eccezione come Vittorio Sgarbi.
Previste visite guidate e una ricca offerta didattica per le scuole (il programma è scaricabile direttamente dal sito della mostra www.itesorinascosti.it).